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Al Ca’ Foncello “Un albero per la salute” grazie a Fadoi e ai Carabinieri Raggruppamento Biodiversità

(n. 182/2024) Un albero per la salute è stato piantumato questa mattina, nel giardino antistante il padiglione delle Malattie Infettive dell’ospedale Ca’ Foncello di Treviso. L’evento rientra nell’ambito del progetto nazionale “Un albero per la salute”, iniziativa lanciata dell’Arma dei Carabinieri Raggruppamento Biodiversità in collaborazione con la Federazione delle associazioni dei dirigenti ospedalieri internisti (Fadoi). 
La pianta, un giovane carpino bianco che si adatta molto bene alla zona di Treviso, potrà essere geolocalizzata fotografando uno speciale cartellino e sarà possibile seguirne la crescita su un sito Web monitorando in tempo reale anche il risparmio di anidride carbonica.

Obiettivo della progettualità è sostenere la salute collettiva attraverso l’adozione del concetto “One Health”, approccio che sottolinea l’interdipendenza tra la salute dell’uomo, quella dell’ambiente e degli animali. Messaggio che Ulss 2 ha fatto suo, e che ha voluto accogliere con una cerimonia cui hanno partecipato il direttore generale, Francesco Benazzi, con il direttore sanitario, Stefano Formentini, il direttore dell’ospedale di Treviso, Marco Fusco, e il dr Marcello Rattazzi, direttore della Medicina generale 1, con il dr Ernesto De Menis, direttore della Medicina generale 2 e presidente Fadoi Veneto, con i loro collaboratori. Tra gli altri, erano presenti anche il tenente colonnello Elisabetta Tropea, comandante del Raggruppamento Biodiversità di Belluno, con l’entomologa Marialuisa Dal Cortivo, e il tenente colonnello Antonino De Luca, comandante della Compagnia di Treviso.

La messa a dimora dell’albero al Ca’ Foncello si inserisce in un quadro più ampio volto a sensibilizzare la comunità sull’importanza di azioni congiunte per il benessere e la sostenibilità ambientale, creando una sinergia tra chi salvaguarda l’ambiente, chi si dedica alla ricerca e conservazione e divulgazione, e chi si occupa di sanità. La tutela dell’ambiente, infatti, è strettamente legata a quella della salute. Nell’ambito del progetto, che prevede la donazione e la piantumazione di giovani alberi negli ospedali italiani, sono stati già stati messi a dimora più di 50.000 alberi, creando un “bosco diffuso” che va a rafforzare l’impegno verso la transizione ecologica del sistema sanitario.

“Credo che il simbolo più bello della vita sia proprio l’albero, perché ha radici profonde e con la punta guarda al cielo - ha commentato il direttore generale, Francesco Benazzi -. Così, nell'ambiente di cura che è l'ospedale, ci ispiriamo all'albero per tenere le persone radicate più possibile al loro terreno, curandole e, quando questo non è possibile, le aiutiamo a sopportare la malattia accompagnandole. L’albero, inoltre, resiste nel tempo e alle intemperie e, quindi, ci ricorda la resilienza di chi sta male e deve resistere trovando la forza per superare la malattia. Piantare un albero ribadisce anche l'importanza di essere attorniati dalla natura per contrastare le emissioni di CO2 e tutelare la salute. A fronte di tutto ciò - conclude Benazzi - non posso che ringraziare Fadoi e il Raggruppamento Biodiversità dei Carabinieri per questa iniziativa che incarna la visione olistica dell’approccio One Health per cui la tutela dell’ambiente si collega profondamente a quella della salute. Un bel segno, che può contribuire a far riflettere  le persone che entrano in ospedale e possono guardare all’albero con uno sguardo diverso, profondo e anche di speranza”.

Ultimo aggiornamento: 29/10/2024