(n. 160/2025) Grazie alla generosità della Associazione “Roberta Marcon – Donare è un dono”, è stato possibile acquistare un nuovo ecografo portatile di ultima generazione per il Centro Dialisi dell’Ospedale di Montebelluna. Lo strumento sarà utilizzato dal personale infermieristico, già formato e abilitato all’utilizzo autonomo dell’ecografo, nelle delicate operazioni di inserimento degli aghi e nel monitoraggio dell’accesso vascolare.
Ogni anno le persone sottoposte a trattamento emodialitico affrontano in media 312 punture venose. Un numero che racconta, in modo concreto, quanto la dialisi sia una terapia salvavita, ma anche una realtà quotidiana complessa e faticosa per chi convive con una malattia renale cronica irreversibile. L’emodialisi permette di sostituire la funzione renale persa, depurando il sangue attraverso un’apparecchiatura chiamata rene artificiale. È una terapia insostituibile per molti pazienti, che consente loro di vivere. Tuttavia, nonostante i progressi della tecnologia nelle apparecchiature e nei materiali, la modalità di accesso vascolare, ovvero il prelievo e la restituzione del sangue attraverso due aghi inseriti nelle vene, è rimasta pressoché invariata negli ultimi decenni.
Curare e mantenere le vene dei pazienti in buona condizione, nonostante le centinaia di punture all’anno, garantendo la possibilità della buona depurazione del sangue e della buona qualità di vita è ciò che il personale infermieristico dei Centri di Dialisi garantisce ogni giorno a tutti i pazienti.
Pungere una vena è un’operazione delicata, che può causare dolore, disagio e non sempre ha esito positivo. Il rischio di insuccesso aumenta nei pazienti anziani o con vene difficili da individuare. In questi casi, la tecnologia può fare la differenza. L’uso dell’ecografo portatile, infatti, migliora significativamente la precisione dell’accesso vascolare, contribuendo a preservare le vene del paziente e a garantire una dialisi più sicura ed efficace.
I fondi necessari per l’acquisto dell’ecografo sono stati raccolti grazie a eventi, spettacoli e iniziative di sensibilizzazione sulla prevenzione delle malattie renali, organizzati dall’Associazione “Roberta Marcon” insieme al personale della Nefrologia, con il supporto del Comune di Castelfranco Veneto, di altri enti locali e con il patrocinio dell’Ulss 2. Importante anche il contributo di cittadini, artigiani, commercianti e imprenditori che hanno sostenuto con generosità le attività dell’Associazione nata in memoria dell’impegno della dottoressa Roberta Marcon, nefrologa nell’Ospedale di Castelfranco Veneto e di Montebelluna, scomparsa prematuramente nel 2013.
“A tutti, proprio tutti, i donatori anonimi che con il loro piccolo gesto hanno contribuito a rendere possibile un risultato di grande valore per le persone che si sottopongono giornalmente alla terapia dialitica va il nostro grazie - le parole del primario dr Abaterusso. - Tanti piccoli gesti che possono, tutti insieme, cambiare la realtà. Sono le piccole cose che avvengono quotidianamente, silenziosamente”.
“All’Associazione di volontariato non profit “Roberta Marcon – donare è un dono”, che ha avuto la capacità e la perseveranza nell’obiettivo di valorizzare e trasformare le piccole cose e i piccoli gesti isolati di generosità in un grande risultato, la riconoscenza per l’impegno costante che da anni porta avanti nella promozione della salute e nella prevenzione delle malattie renali e croniche svolte a favore della popolazione”, le parole di ringraziamento del direttore generale, Francesco Benazzi.