(n. 33/2025) Mercoledì 5 marzo, in occasione della 4^ Giornata di sensibilizzazione sulle malattie dell’orecchio e conseguenti disturbi uditivi, “La sordità siamo noi…”, organizzata dalla Società Italiana di Otorinolaringoiatria e Chirurgia Cervico-Facciale (SIOeChCF) con la cooperazione della Società Italiana di Audiologia e Foniatria (SIAF), l’Unità operativa complessa di Foniatria e Audiologia del Ca’ Foncello metterà a disposizione un ambulatorio per la valutazione dell’udito dalle 14:00 alle 16:00, ad accesso gratuito ma con prenotazione alla segreteria di reparto allo 0422322318.
L’iniziativa, rivolta solo alla popolazione adulta, verrà realizzata negli ambulatori al primo piano Area C (verde): ad accogliere i partecipanti sarà il personale della Foniatria e Audiologia, insieme ai medici in formazione specialistica della Scuola di Specializzazione in Audiologia e Foniatria dell’Università di Padova che ha sede a Treviso, entrambe dirette dal prof. Cosimo de Filippis.
La Giornata di sensibilizzazione, in ideale continuità e condivisione d’intenti con la giornata mondiale dell’udito istituita dall’OMS e prevista per oggi, 3 marzo, si propone di favorire la conoscenza, la prevenzione e la diagnosi precoce delle patologie dell’orecchio e delle ipoacusie, offrendo la possibilità di un’efficace presa in carico terapeutica e riabilitativa, puntando sull’integrazione tra il medico specialista, audiologo-foniatra e otorinolaringoiatra, e i servizi di assistenza primaria.
Le patologie dell’orecchio sono condizioni cliniche frequenti e interessano tutte le età, con frequente compromissione della funzione uditiva e conseguente impatto sulla comunicazione verbale e sulle relazioni sociali. Le malattie dell’orecchio e i conseguenti disturbi uditivi sono estremamente frequenti, riguardano oltre un miliardo e mezzo di persone nel mondo e più di 13 milioni di italiani, ossia un cittadino su cinque. La previsione, peraltro, è quella di un forte incremento; l’OMS stima infatti che nel 2050 un cittadino su quattro soffrirà di un disturbo uditivo. Se si considerano le forme più severe sono più di tre milioni gli italiani affetti da questa menomazione le cui conseguenze sono talora gravi e spesso sottovalutate.
Il rapporto 2024 della commissione Lancet evidenzia che l’ipoacusia, ovvero la perdita uditiva, è il principale fattore di rischio modificabile per la demenza, più di altre condizioni come il fumo o l’ipertensione.
Per ridurre le possibili conseguenze negative, come l’isolamento, la depressione e, in generale, un peggioramento della qualità della vita, la perdita uditiva deve essere diagnosticata e riabilitata precocemente. Di qui l’importanza dell’iniziativa proposta dall’Unità operativa complessa di Foniatria e Audiologia del Ca’ Foncello nella Giornata di sensibilizzazione sul tema.