(n. 54/2025) Abituare i bambini a portare a scuola una merenda che coniughi la gradevolezza con il rispetto dell’ambiente. Questo l’obiettivo del progetto “My Ideal Break a scuola!”, ideato dal Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione del Dipartimento di Prevenzione, in collaborazione con l’Ufficio Relazioni con il Pubblico, e presentato oggi dall’Ulss 2 assieme ai partner coinvolti nell’iniziativa. L’iniziativa vede coinvolte, in questa prima fase, 13 scuole, per un totale di 119 classi e 2747 alunni degli Istituti Comprensivi di Casier, dell’1 “A. Martini” e del 4 “L. Stefanini”, entrambi di Treviso.
Il direttore generale Ulss 2, Francesco Benazzi, assieme al direttore del Dipartimento di Prevenzione, Paolo Patelli, ha ringraziato gli operatori aziendali che si sono dedicati al progetto, in particolare le dietiste e il responsabile delegato del Servizio di Igiene degli Alimenti e della Nutrizione, Ernesto Pascotto, e tutti gli enti che hanno collaborato alla riuscita dell’iniziativa: l’Ufficio Scolastico dell’Ambito Territoriale di Treviso, gli Istituti aderenti, Contarina e SAVNO, Coldiretti, Confartigianato Imprese Marca Trevigiana, Confcommercio Unione Provinciale di Treviso.
IL PROGETTO
“My Ideal Break a scuola!” punta oltre che a creare consapevolezza ecologica anche a promuovere la prevenzione primaria dei disturbi dell’alimentazione e della nutrizione, in continuo aumento tra i giovani, grazie a una diversa visione dell’alimentazione, considerando che comprende anche aspetti sensoriali, culturali, simbolici e relazionali. La strategia che il progetto sviluppa è quella del “nudging” ovvero della “spinta leggera” che si basa non su imposizioni ma su pungoli e facilitazioni che portino a fare scelte corrette e ad accompagnare gradualmente a consumare alimenti freschi, perché buoni oltre che salutari. L’iniziativa prevede il coinvolgimento dei genitori per far portare a scuola le merende più gradite, purché senza imballaggio, almeno per tre giorni a settimana: verrà poi misurata, attraverso una “scheda classe” la differenza di rifiuti tra i giorni interessati dal progetto e quelli no. Come leva motivazionale c’è quindi, oltre alla bontà del cibo fresco, anche la componente ecologica. Per supportare i genitori e fornire loro uno spunto è stato creato un apposito ricettario con 50 merende multiculturali e prive di packaging, semplici da creare a casa, veicolato con le app scolastiche per i genitori.
Nell’ambito del progetto è prevista la collaborazione con esercizi commerciali che potranno fornire, a un costo scontato le materie prime (panificatori e ortofrutta). L’intervento territoriale generato in rete (denominato RETE MIB) vede il coinvolgimento, oltre a Ulss 2 e scuole, di Comuni, Servizi Ambientali (Contarina e SAVNO) e Associazioni di categoria (Coldiretti, Confartigianato, Confcommercio) per creare un raccordo tra lavoro clinico, scuola e famiglia e uniformare la comunicazione con cui si effettua educazione alimentare a scuola. La comunicazione di progetto punta a essere piacevole e attraente: per questo motivo è stata coinvolta l’agenzia Radici e un’illustratrice, Alice Berti, che ha saputo interpretare i concetti e la filosofia del progetto.
Oltre al ricettario e a locandine, pieghevoli e adesivi per gli esercizi commerciali aderenti, è stato creato un fumetto, organizzato in strips, che tratta diverse tematiche tra cui l’attenzione alle allergie alimentari e la riscoperta del “cibo” come elemento di condivisione e relazione sociale e non come un mezzo per modificare l’immagine corporea, con un “tono di voce” adatto alla generazione Z. Il fumetto sarà affisso in ogni classe partecipante.
COME NASCE: “Un anno fa – spiegano le dietiste del Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione – abbiamo ripreso le valutazioni ambulatoriali di ragazzi adolescenti, inviati dai medici della Medicina dello Sport per le più svariate motivazioni cliniche. Durante una valutazione di una ragazzina, una frase ci colpisce particolarmente: “Non riesco a smettere di controllare le etichette di quello che consumo, ho imparato da piccola a controllare i valori nutrizionali degli alimenti e ancora oggi è una vera ossessione che non mi abbandona: ho il terrore di mangiare cibi processati o che non siano sani”. Alla domanda “Ricordi come è iniziato questo rapporto con il cibo che definisci ossessivo?” la ragazzina risponde: “Da quando in terza elementare mi sono sentita in obbligo di mangiare solo cibi che mi avevano spiegato essere alimenti concessi poiché sani”. Ci siamo pertanto chieste cosa potesse significare “sano” nella società odierna della “culture diet” e se la salute fosse davvero solo fisica e non anche psicologica e sociale”.
COME SI SVILUPPA: L’educazione alimentare al giorno d’oggi può avere un’efficacia se è calata gradualmente sul target cui è rivolta con una strategia che chiamiamo “nudging”. Il progetto nasce con l’idea di sospendere l’obbligo per i bambini di portare frutta e/o verdura a scuola per accompagnarli gradualmente a consumare questi alimenti freschi proprio perché buoni. Grazie al Progetto MIB i ragazzi potranno gradualmente allontanarsi dalla lettura delle etichette nutrizionali delle loro merende per concentrarsi sulla varietà del contenuto presente nei vari “porta merende”. L’auspicio è che possano gradualmente assumere alimenti freschi durante l’intervallo per imitazione e gradimento e non per imposizione. L’osservazione della quantità di rifiuti prodotti durante la ricreazione a scuola sarà solo uno spunto di riflessione per ottenere una maggiore consapevolezza e attenzione sulla tematica ambientale e allontanarli gradualmente dalla dicotomia di pensiero, che divide il cibo buono dal cibo cattivo, il cibo sano dal cibo malsano, il cibo giusto da quello sbagliato e fa sentire in colpa.
COME SI STRUTTURA: Vi è un ricettario di merende senza imballaggi da portare a scuola per almeno tre giorni a settimana. Nelle prime tre settimane dall’avvio del Progetto i ragazzi potranno annotare ogni giorno il livello di riempimento dei cestini. Il medesimo monitoraggio verrà riproposto durante le ultime tre settimane di maggio per osservare il mantenimento o meno dei cambiamenti ipotizzati. Ai ragazzi verranno consegnati i fumetti realizzati da un’illustratrice, specializzata nella comunicazione con il giovane pubblico, che trattano diverse tematiche tra cui lo sviluppo del senso critico dei ragazzi nella raccolta differenziata dei rifiuti, l’inclusività alimentare per celiachia e allergie alimentari, la varietà culturale del cibo, l’importanza dell’ascolto dei propri bisogni fisiologici per aiutarli a cogliere la differenza tra fame fisiologica, voglia alimentare e fame emotiva.