(n. 47/2023) L’Ulss 2 è stata premiata per l’alta specializzazione, per la multidisciplinarità della presa in carico delle donne con tumore all’ovaio e all’endometrio, e per la qualità della presa in carico. Oggi la targa di riconoscimento attribuita da Fondazione Onda, Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere, è stata consegnata dal direttore generale, Francesco Benazzi, al team multidisciplinare composto dal dr Enrico Busato, direttore dell’Ostetricia e Ginecologia, dal dr Adolfo Favaretto, direttore dell’Oncologia, e dal dr Fabio Ferrarese, direttore della Radioterapia oncologica dell’ospedale Ca’ Foncello di Treviso.
“Mi congratulo con il team di onco-ginecologia per l’importante risultato raggiunto che ci pone come eccellenza a livello nazionale - il commento del direttore generale, Francesco Benazzi -. Il nostro obiettivo è far sentire le donne colpite da queste patologie accolte e protette, oltre che in cura. La gestione multidisciplinare e multiprofessionale in oncologia permette di prendere in carico la donna in tutte le fasi della malattia, migliora la risposta ai trattamenti, favorisce il tempestivo accesso a terapie riabilitative e di supporto e consente di gestire efficacemente l’eventuale ripresa di malattia”.
“La nostra Ulss ha ottenuto un importante riconoscimento da Fondazione Onda nell’ambito dei “Percorsi di oncologia ginecologica a misura di donna” – spiega il dr Busato –. Abbiamo creato dei gruppi di lavoro per elaborare un percorso per le pazienti affette da tumore dell’ovaio centralizzandolo nell’ospedale Hub di Treviso al fine di garantire loro il miglior approccio possibile. Anche per quanto riguarda l’endometrio l’approccio sempre più multidisciplinare risulta essere un punto fondamentale nella cura di queste pazienti. Nel 2022 abbiamo operato 120 donne per tumore ginecologico di cui il 75% è rappresentato da tumore ovarico ed endometriale. Dal momento della diagnosi la donna viene seguita per tutta la fase pre-operatoria e post operatoria fino alle cure mediche e al follow-up: cure che in anni recenti sono molto migliorate, allungando la sopravvivenza con periodi più lunghi liberi da malattia e miglioramento della qualità della vita. Il percorso istituito offre anche un sostegno psicologico per le pazienti e i familiari”.
“Sono grato per questo riconoscimento – commenta il dr Favaretto –. Entrare nel novero dei 40 migliori ospedali italiani per presa in carico delle pazienti con neoplasie ginecologiche è un’attestazione che il percorso diagnostico e terapeutico all’interno del nostro ospedale è non solo nitido, coerente ed efficiente, ma tiene conto del fatto che al centro di tutto c’è la persona con le proprie fragilità, e che per questo va accompagnata e sostenuta”.
“Abbiamo strutturato, in anni di lavoro e incontri, un percorso dedicato alle pazienti con una patologia così complessa e delicata – spiega il dr Ferrarese –. Siamo un gruppo di professionisti di molte specialità mediche, Radioterapia, Ginecologia, Oncologia Medica, Radiodiagnostica, Medicina Nucleare e Anatomia Patologica, che lavorano in sinergia per cercare di dare risposte e trattamenti sempre più personalizzati. Ma ciò che mi rende estremamente felice è che venga premiata l’umanità che tutti noi ci impegniamo a mettere quando quotidianamente ci rapportiamo con queste donne”.
I DATI
Il cancro dell'ovaio è un tumore piuttosto raro: secondo i dati dell'Associazione italiana registri tumori (AIRTUM), colpisce, nell'arco della vita, una donna su 82. È un tumore che sfugge alla diagnosi precoce: spesso ha già dato metastasi quando viene diagnosticato. I tumori dell'endometrio rappresentano la quasi totalità dei tumori che colpiscono il corpo dell'utero, e si collocano al quinto posto per frequenza tra i tumori più diagnosticati nelle donne (5 per cento di tutte le diagnosi di tumore nel sesso femminile) con circa 8.700 nuovi casi all'anno in Italia.