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Progetto “STACCO”. Alla rete veneta di trasporto sociale un sostegno di ulteriori 170.000 euro. Quest’anno già percorsi oltre un milione di chilometri con più di 13.800 utenti

La Giunta regionale del Veneto ha deliberato di sostenere il “Progetto STACCO - trasporto sociale in rete”, con un’integrazione di 170.000 euro al contributo di 600.000 euro assegnato nell’agosto dell’anno scorso e relativo all’annualità 2023-2024 (che raggiunge così i 770.000 euro).

Il “Progetto Stacco” è nato nel 2014. Con esso, la Regione, grazie al coinvolgimento del terzo settore, ha concretizzato sul territorio una rete di trasporti sociali riservata ai cittadini in situazione di fragilità. In particolare si tratta di una risposta a uno specifico bisogno delle persone con disabilità, anziane o comunque prive di un supporto sociale.

“In questi anni sono stati raggiunti risultati sempre più importanti – sottolinea l’assessore regionale alla Sanità e alle Politiche sociali che ha proposto l’approvazione del provvedimento -. Si è dato forma a una vasta rete di mobilità ordinaria con interventi di accompagnamento e trasporto riservati alle persone più svantaggiate, un vero servizio alla persona ma anche a quei nuclei familiari più deboli che non dispongono di un mezzo che consenta gli spostamenti indispensabili dei loro congiunti.  Con questo provvedimento diamo una risposta concreta agli enti coinvolti che sono costretti a misurarsi con l’aumento dei costi legati alla situazione economica generale e a quello dei carburanti in particolare”.

“I dati testimoniano la buona riuscita del progetto a conferma dell’ottimo lavoro portato avanti con impegno dalle associazioni del territorio – prosegue l’Assessore -. Le attività sono aumentate, sia per quanto riguarda gli utenti sia i percorsi. Il numero degli utenti, alla data del 30 aprile 2024, è di 13.813 e quello dei chilometri compiuti è di 1.053.384,47; nello stesso periodo dello scorso anno si sono registrati 10.351 utenti e 837.625 chilometri percorsi. Il monitoraggio evidenzia come tra le categorie più vulnerabili prese in carico ci siano over 65, in prevalenza uomini con bassa scolarizzazione e privi di rete sociale. Il servizio è richiesto prevalentemente per l’accompagnamento a visite mediche e terapie, ma anche per lavoro, attività ricreative e l’espletamento di pratiche amministrative presso uffici.  Gli enti del Terzo Settore sono i principali attori in questa iniziativa regionale. A loro e a tutti i volontari coinvolti va un grazie soprattutto nella consapevolezza che le relazioni, l’ascolto ed il sostegno che danno ai propri concittadini va ben oltre la quantità di ore dedicate e di chilometri macinati”.

Fonte: AVN

martedì 28 Maggio 2024
Ultimo aggiornamento: 28/05/2024