(n. 136/2025) Arginare un fenomeno che sta diventando sempre più preoccupante e sempre più sentito dagli operatori dell’Ulss 2. Questo l’obiettivo dell’introduzione dei braccialetti anti aggressione nelle strutture aziendali, illustrata oggi a Treviso dal direttore generale, Francesco Benazzi, dal direttore sanitario Stefano Formentini, dal direttore dei Sistemi Informativi Roberto Da Dalt e dalla responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione Carla Polo.
I 120 braccialetti acquistati in questa prima fase saranno dati in uso al personale dei Pronto Soccorso: successivamente, se la sperimentazione darà esito positivo, saranno implementati nel Servizio per le Dipendenze e nell'Area Psichiatrica, nei Pronto Soccorso pediatrici e Consultori familiari.
“Gli operatori Ulss 2, sanitari e non, svolgono un compito delicatissimo e spesso in condizioni difficili. Con questi dispositivi vogliamo offrire loro uno strumento concreto perché si sentano più tutelati, garantendo un intervento immediato in caso di emergenza – ha spiegato il direttore generale. L’utilizzo dei braccialetti partirà già da questa settimana nei Pronto Soccorso essendo l’area più colpita da episodi di violenza: sul totale di 672 aggressioni registrate nel 2025 il 30% è rappresentato da aggressioni fisiche.”
Funzionamento dei braccialetti
Il funzionamento dei braccialetti è semplice: se un operatore subisce un’aggressione, basta che prema il pulsante SOS presente sul dispositivo. In pochi istanti la control room, attiva 24 ore su 24, riceve l’allarme, verifica la situazione con una chiamata diretta e, se necessario, attiva immediatamente le Forze dell’Ordine.
Allo stesso tempo, la centrale avvisa l’Unità operativa interessata, in modo che tutti siano subito informati di quanto sta accadendo.
Caratteristiche dei braccialetti
Compatto, leggero e resistente, il braccialetto è molto più di un semplice allarme:
Il braccialetto anti-aggressione rappresenta quindi una misura innovativa per affrontare con maggiore tranquillità i rischi legati alle aggressioni, soprattutto nei contesti più critici come i Pronto Soccorso.
Dati aggressioni operatori