La sanità territoriale si potenzia, con quel connubio tra Sanità e Sociale che è risultato essere la carta vincente per una presa in carico a 360 gradi delle persone e dei nuclei familiari.
Il Veneto si doterà di 99 “Case della Comunità” e di 30 “Ospedali di Comunità” diffusi sui territori di tutte le aziende sociosanitarie della Regione, che andranno ad implementare in modo sostanziale la dotazione già esistenti. La Giunta regionale del Veneto, su proposta dell’assessore alla Sanità e alle Politiche sociali, Manuela Lanzarin, ha approvato l’individuazione delle sedi delle strutture.
“Dobbiamo ragionare in termini di sistema: una rete connessa di servizi che spazino dall’ambito sociale a quello sanitario, con finalità diverse dai luoghi di cura delle acuzie, ma che siano di reale sostegno alle persone e ai nuclei familiari e ai caregiver – spiega l’assessore Lanzarin -. Da qui nasce la nostra progettualità, sostenuta dal Next Generation EU, il programma con cui di investimenti e riforme con cui l’Unione Europea ha risposto alla crisi pandemica, che rappresenta un’opportunità unica di sviluppo non solo per modernizzare la pubblica amministrazione e rafforzare il sistema produttivo ma anche per intensificare importanti azioni sociali a cominciare dal contrasto della povertà, dell’esclusione sociale e delle disuguaglianze. Si è presentato, quindi, anche come un’occasione imperdibile per confermare e ampliare la nostra politica di sostegno alle famiglie e a ogni fragilità, formulando anche importanti progetti in ambito sociosanitario. Tra queste, la riorganizzazione delle reti di prossimità con l’investimento sulle Case e gli Ospedali di Comunità, specificamente previsti dal PNRR”.
“Il riordino delle reti di prossimità – continua l’Assessore – ha anche un forte impatto sulla riqualificazione urbana, sulla ridefinizione di spazi: diventa una sorta di ‘architettura sociale’ dove il territorio e il suo corretto utilizzo diventano parte integrante del percorso di presa in carico e cura della persona e non mero contenitore. È un volano che investe non solo la rete sociale e sanitaria territoriale, ma che offre un nuovo modo di leggere il territorio che avrà spazi inclusivi e opportunità di aggregazione per la parte più fragile della popolazione. Penso ad esempio agli anziani soli, o alle persone con disabilità. Siamo consapevoli di quanto sia indispensabile dare risposte alle necessità dettate dal crescente processo di invecchiamento della popolazione, con la conseguente quota di cittadini affetti da malattie croniche. La realizzazione delle ‘Case della comunità’, dotate di team multidisciplinari di medici specialisti, infermieri e assistenti sociali, consente a questi malati di godere di servizi sul territorio sempre più adeguati senza ricorrere ulteriormente agli ospedali. Un sistema che, integrato con i servizi domiciliari, garantirebbe anche una relativa qualità della vita favorendo il più possibile l’autonomia e l’indipendenza personale oltre che riducendo il rischio di ricoveri inappropriati”.
“Analogamente – dice ancora l’Lanzarin – le nostre richieste di investimento volte anche a potenziare l’offerta territoriale riguardano anche 30 Ospedali di Comunità per il ricovero breve dei pazienti che necessitano di cure a medio-bassa intensità e di breve durata. Si tratta di strutture che hanno l’obbiettivo elevare l’appropriatezza delle cure e facilitare la transizione verso il proprio domicilio dei pazienti dimessi dagli ospedali, consentendo alle famiglie il necessario supporto fino all’organizzazione della presa in cura da parte delle famiglie. Gli interventi previsti sono coerenti con la programmazione vigente e, le cui schede sono state deliberate già nel 2019. In cinque casi viene prevista una diversa dotazione di posti letto, in due una differente collocazione all’interno del territorio aziendale. Solo un intervento proposto non è al momento previsto nella programmazione”.
La progettualità delle “Case della Comunità” e degli “Ospedali di Comunità” in coerenza con le indicazioni del PNRR sono state esaminate dalla CRITE (Commissione Regionale per gli Investimenti in Tecnologia ed Edilizia) che ha espresso parere favorevole nella seduta dello scorso 14 gennaio.
Fonte AVN