Per fronteggiare la grande capacità di mutare dei virus influenzali, la composizione del vaccino cambia ogni anno e viene indicata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità di solito in febbraio, così da consentire la produzione della quantità di vaccino richiesta entro l’inizio della stagione influenzale successiva.
La scelta sui ceppi virali da includere nel vaccino viene presa a partire dalle caratteristiche dei virus che hanno circolato nella stagione precedente.
I vaccini contro l’influenza contengono frammenti di virus (non c’è né virus vivo né virus intero inattivato dentro ad essi).
Il vaccino anti pneumococco è offerto gratuitamente a:
Per le altre categorie di persone il costo della vaccinazione è pari a €10,00
Eventuali esenzioni ticket NON danno diritto alla gratuità o ad una riduzione dell'importo da pagare.
L’influenza è una malattia stagionale che in Italia si manifesta soprattutto in inverno con un picco fra e dicembre e marzo.
È provocata dai virus influenzali, di cui si conoscono tre tipi diversi: il virus A e il virus B che causano l’influenza classica e il virus C che causa un’infezione di solito asintomatica o simile al raffreddore.
Il contagio avviene con le goccioline di saliva sparse con la tosse, gli starnuti o mentre si parla oppure toccando materiale contaminato da queste goccioline.
Una persona con l’influenza può trasmettere la malattia dalle 24 ore precedenti l’inizio dei sintomi fino a 7 giorni dopo l’inizio della malattia, però il virus può essere trasmesso per più tempo dai bambini piccoli e dalle persone con un sistema immunitario compromesso.
La malattia ha un periodo di incubazione di 1-3 giorni.
Inizia bruscamente con febbre alta, mal di testa, malessere generale, dolore a muscoli e articolazioni, congiuntivite. Tutto questo assieme a tosse, mal di gola, raffreddore.
Generalmente la persona con l’influenza guarisce senza conseguenze, ma la malattia può causare complicanze che possono essere fatali. Le più frequenti sono bronchite e polmonite
In particolare sono a rischio di conseguenze gravi le donne in gravidanza, i bambini, gli anziani e le persone affette da patologie croniche.
I virus dell’influenza hanno una grande capacità di mutare, quindi ad ogni stagione si presentano con forme più o meno diverse. Tanto maggiore è la diversità con i virus che hanno circolato nelle stagioni precedenti, tanto più alto è il numero di casi, che quindi varia di anno in anno. Nelle stagioni influenzali dal 2000 in poi in Italia è stato colpito dal 4 al 12% della popolazione (dai 2,5 ai 7 milioni di casi l’anno). La fascia di età più colpita è quella di bambini tra 0 e 14 anni, mentre la mortalità più elevata si osserva nella fascia di età superiore ai 60 anni, dove si verifica il 90-94% dei decessi: l’età superiore ai 65 anni, da sola aumenta del 70% il rischio di sviluppare complicanze.
Nel mondo si stimano ogni anno circa 1 miliardo di casi con 250 – 500.000 morti
Anche a causa di questa tempistica, l'efficacia del vaccino, cioè la quota di persone che sono protette dall'influenza a seguito della vaccinazione, non è mai attorno al 100% come succede per la maggior parte dei vaccini per l’infanzia, ma tra il 60 e il 70% perché sono quasi sempre presenti virus influenzali diversi rispetto a quelli contenuti nel vaccino.
È quindi molto importante aumentare il numero di persone vaccinate così da far diminuire la circolazione del virus anche con un’efficacia più bassa.
In generale possono essere divisi in “split” e “adiuvati”
Il vaccino split, contiene solo quelle particelle del virus, chiamate antigeni, che stimolano la risposta immunitaria e le cellule della memoria. Derivando da virioni frammentati, quindi con un minor contenuto di componenti virali, è meno reattogeno, quindi da meno reazioni ma anche l'immunogenicità e l'efficacia sono ridotte.
Il vaccino adiuvato, è costituito dalla combinazione del vaccino influenzale con particelle di virus con l’MF59, un’emulsione di olio in acqua, sostanza naturalmente presente nel nostro organismo con ruolo di stimolazione del sistema immunitario. Questo vaccino presenta una maggiore efficacia, soprattutto nelle persone con bassa risposta ai vaccini influenzali tradizionali (anziani, trapiantati, affetti da Hiv). La tollerabilità del vaccino influenzale adiuvato è buona, anche se è segnalata una discreta incidenza di reazioni locali.
Il vaccino dovrebbe essere somministrato tra metà ottobre e fine dicembre. Siamo protetti dall’influenza dopo due settimane dalla somministrazione del vaccino.
In presenza di febbre o di malattie acute importanti è opportuno valutare la possibilità di posticipare la vaccinazione.
Non vi è controindicazione a vaccinare le persone asintomatiche a epidemia già iniziata.
Gli effetti collaterali comuni dopo somministrazione di vaccino antinfluenzale consistono in reazioni locali: dolore, arrossamento, gonfiore nel sito di iniezione.
Le reazioni sistemiche comuni includono malessere generale, febbre, dolori muscolari, con esordio da 6 a 12 ore dalla somministrazione della vaccinazione e della durata di 1 o 2 giorni.
Sono stati riferiti eventi rari come nevralgie, parestesie, disordini neurologici, diminuzione del numero di piastrine e reazioni allergiche gravi. La correlazione causale tra la somministrazione di vaccino antinfluenzale e tali eventi avversi non e` stata dimostrata.
I vaccini antinfluenzali contengono solo virus inattivati o parti di questi, pertanto non possono essere responsabili di infezioni da virus influenzali.
Chiama il Punto Unico Vaccinazioni del tuo Distretto di appartenenza. Puoi trovare il numero nella pagina del SISP - Servizio di Igiene e Sanità Pubblica (nella sezione "Ambulatori").
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