Pertosse

Il vaccino contro la pertosse in tutte le sue formulazioni è offerto gratuitamente a tutti i bambini e gli adulti.
 

La pertosse, detta anche tosse canina, è una malattia infettiva causata dal batterio Bordetella pertussis. La malattia colpisce tutte le età, ma interessa prevalentemente i bambini di età inferiore ai 5 anni.
I lattanti con meno di 6 mesi rappresentano la popolazione più a rischio di contrarre una forma severa della malattia: spesso vanno incontro a complicanze anche gravi che possono provocare danni invalidanti e permanenti ed anche la morte. Circa la metà dei bambini con meno di 1 anno che si ammala di pertosse richiede di essere ricoverato. 
 
La pertosse è una malattia molto contagiosa: un malato di pertosse può contagiare fino al 90% delle persone suscettibili all’infezione con cui viene a contatto.  
La malattia si trasmette dal malato alla persona sana suscettibile attraverso le goccioline di saliva emesse con la tosse, gli starnuti o anche semplicemente parlando. 
 
La protezione acquisita tramite l’infezione o la vaccinazione diminuisce lentamente con il passare degli anni, pertanto chi ha contratto la pertosse o è stato vaccinato solo da bambino potrebbe riammalarsi durante l’adolescenza o l’età adulta, anche se in forma più lieve e/o atipica. Proprio gli adolescenti e gli adulti in questa condizione sono i principali responsabili della trasmissione della malattia ai lattanti non ancora vaccinati o parzialmente vaccinati. 
 

Sintomatologia

La pertosse ha un periodo di incubazione di 7-10 giorni (media di 4-21 giorni). 

La malattia dura solitamente 6-10 settimane (media di 7 settimane) e presenta sintomi diversi nei diversi stadi che la caratterizzano. 

• Lo stadio catarrale, della durata di circa 1-2 settimane, esordisce con sintomi che assomigliano ad un comune raffreddore.

• Lo stadio parossistico/convulsivo dura in genere 1-6 settimane ma può persistere per più di 10. In questa fase la tosse diventa più severa, con accessi incontenibili che si concludono con un tipico “urlo inspiratorio”. Nei bambini molto piccoli possono manifestarsi apnea (assenza di respirazione), cianosi (colorazione bluastra di cute e mucose) e soffocamento. 

• Lo stadio della convalescenza ha inizio di solito entro 4 settimane ed è caratterizzato dall’attenuarsi dei sintomi e dal miglioramento delle condizioni generali.
 

Nei bambini le complicanze più frequenti sono: 

  • emorragie sottocongiuntivali ed emorragie dal naso provocate dai colpi di tosse
  • polmoniti e broncopolmoniti, dovute alla sovrapposizione di un’infezione batterica. Queste si verificano circa nel 12% dei casi
  • otiti medie, sempre causate dall’instaurarsi di una sovrainfezione batterica
  • crisi di apnea legate alla presenza del muco denso nelle vie aeree e durante gli accessi di tosse
  • convulsioni ed encefalopatia: sono dovute alla riduzione dell’apporto di ossigeno al cervello che si verifica durante gli accessi di tosse e all’azione della tossina della pertosse. L’encefalopatia è la complicanza più grave; si verifica in 1-3 bambini su 1000 e nella metà dei casi determina paralisi, ritardo mentale ed altri disturbi neurologici permanenti.


Epidemiologia

In tutto il mondo la pertosse è endemica (cioè sempre presente nella collettività) con picchi epidemici ogni 3-5 anni. La maggior parte dei casi si verifica nel periodo estivo-autunnale. 
Secondo le stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità nel 2013 la malattia ha causato 63.000 morti tra i bambini con meno di 5 anni, la maggior parte dei quali nei Paesi in via di sviluppo, dove la vaccinazione è meno diffusa. 
In Italia l’introduzione del vaccino contro la pertosse ha permesso di ridurre notevolmente i casi di malattia e le morti dovute alla malattia stessa.
Ogni anno In Italia comunque si verificano casi gravi e decessi: gli ultimi hanno riguardato 2 neonate morte nel giugno 2018 in Lombardia. 

Il vaccino è costituito da parti inattivate del batterio che provoca la pertosse.
Non esiste in formulazione singola e viene somministrato solo in combinazione con altri vaccini:  

La schedula di vaccinazione raccomandata per i bambini è di 5 dosi:

un ciclo base di 3 dosi nel primo anno di vita (al 3°, 5° e 13° mese) seguito da due dosi di richiamo all’età di 6 e 14 anni.
Dopo la 5° dose, vengono proposti richiami ogni 10 anni assieme ai vaccini contro tetano e difterite.
 

Vaccinazione in gravidanza

I neonati che possono subire i danni più gravi da questa malattia.
Per proteggerli la strategia migliore è vaccinare la madre nelle ultime settimane di gravidanza per consentire il trasferimento di anticorpi al feto attraverso la placenta. Questi anticorpi conferiranno protezione al bambino fino allo sviluppo di una protezione attiva attraverso la vaccinazione.
Si consiglia la vaccinazione intorno alla 28° settimana di gestazione (terzo trimestre), anche se la donna è in regola con i richiami decennali o anche se è ha già contratto la pertosse in precedenza.
È raccomandato effettuare la vaccinazione contro la pertosse ad ogni gravidanza: questo potrà garantire il passaggio di un alto livello di anticorpi ad ogni nascituro.
Il vaccino dTpa si è dimostrato sicuro sia per la donna in gravidanza, sia per il feto. 
La stessa vaccinazione può essere offerta a tutto il nucleo familiare ed a tutti coloro che si prenderanno cura del bambino (strategia del bozzolo "cocoon").

 

Il vaccino esiste in diverse formulazioni, le più utilizzate sono le seguenti:

  • associato a tetano, difterite, poliomielite (IPV), Haemophilus influenzae b, epatite B : è il vaccino esavalente che normalmente si utilizza per neonati e bambini
  • associato con tetano, difterite e polio: utilizzato per i richiami dell’infanzia e dell’adolescenza
  • associato con tetano e difterite: comunemente utilizzato per i richiami negli adulti.

Esistono ulteriori formulazioni associate utilizzate per casi specifici.

 

Chi non deve essere vaccinato

Non deve ricevere la vaccinazione contro il tetano chiunque abbia una storia di ipersensibilità importante a qualsiasi componente del vaccino o chi abbia avuto una reazione allergica grave ad una dose precedente di vaccino.
Qualora siano presenti malattie moderate o gravi (compreso vomito e diarrea importanti) è opportuno attendere la guarigione prima di effettuare la vaccinazione.
 

Reazioni alla vaccinazione

Il vaccino è generalmente ben tollerato.
Le reazioni locali si verificano nel 20% dei casi e comprendono dolore, rossore e gonfiore nel punto dove è stata eseguita l'iniezione. Si possono verificare anche reazioni sistemiche come la febbre per lo più di modesta entità. 
Questi effetti si verificano in genere entro 48 ore dalla vaccinazione e durano fino a un paio di giorni.
Altri effetti collaterali, come le neuriti (infiammazioni delle terminazioni nervose), possono verificarsi raramente in soggetti adulti, in particolare se sottoposti ad un numero elevato di dosi di richiamo. 

 



Prenota la vaccinazione

I bambini e ragazzi fino ai 14 anni vengono chiamati, con lettera di invito, direttamente dai centri di vaccinazione.

Per informazioni ed eventuali prenotazioni contata il
SISP - Servizio Igiene e Sanità Pubblica


 

Vaccini in uso in ULSS 2

Trovi l'elenco dei vaccini attualmente in uso presso la nostra ULSS nella pagina delle Vaccinazioni.

Per consultare la scheda tecnica aggiornata, collegarsi al seguente link del sito dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) e inserire nel campo di ricerca il nome del vaccino

AIFA - ricerca vaccino

Ultimo aggiornamento: 12/10/2023