Il vaccino contro la rosolia in tutte le sue formulazioni è offerto gratuitamente a tutti i bambini e gli adulti.
ll vaccino contro la Rosolia esiste in formulazione combinata come vaccino contro Morbillo-Parotite-Rosolia (MPR) utilizzabile in bambini e adulti o Morbillo-Parotite-Rosolia-Varicella (MPRV) utilizzabile fino ai 12 anni.
Il vaccino, ottenuto con virus vivi ma resi inoffensivi, viene somministrato per via sottocutanea.
Il calendario vaccinale attualmente in vigore per l’età infantile prevede due dosi di vaccino MPRV:
la prima dose tra i 12 e i 15 mesi di età;
la seconda dose a 5-6 anni di età.
In situazioni particolari, quando è necessario una protezione più rapida, la seconda dose può
essere somministrata dopo un intervallo minimo di 28 giorni dalla prima dose.
L’adulto non vaccinato e che non ricorda di aver avuto la malattia deve essere vaccinato con due dosi di MPR a distanza di almeno 28 giorni una dall’altra.
Non deve ricevere la vaccinazione MPR/MPRV chiunque abbia una storia di ipersensibilità importante a qualsiasi componente del vaccino chi abbia avuto una reazione allergica grave ad una dose precedente di vaccino.
Inoltre, la vaccinazione è controindicata nei soggetti che presentino una delle seguenti condizioni:
In presenza di febbre o di malattie acute importanti è opportuno valutare la possibilità di posticipare la vaccinazione.
La maggior parte delle persone che riceve il vaccino MPR/MPRV non presenta alcun problema grave. Oltre alle comuni reazioni (gonfiore, arrossamento e dolore nel punto dove è stata fatta la vaccinazione), usualmente nei 6-14 giorni successivi alla vaccinazione si possono verificare:
La rosolia è una malattia infettiva esantematica causata da un virus che più comunemente colpisce l’età infantile ma che può essere molto grave per il feto se contratta in gravidanza.
La rosolia si trasmette da individuo infetto a persona sana suscettibile attraverso le goccioline emesse con la tosse, gli starnuti o semplicemente parlando.
Il periodo di incubazione della malattia dura circa 16-18 giorni e le persone infette possono trasmettere la malattia nel periodo che va da una settimana prima a 4 giorni dopo la comparsa dell’esantema.
I sintomi sono spesso lievi e fino al 50% delle infezioni sono inapparenti.
Nei bambini, l’esantema è di solito la prima manifestazione della malattia e raramente è preceduto da altri sintomi. Nei ragazzi e negli adulti invece, di solito l’esantema è preceduto da 1-5 giorni di febbricola, malessere, linfoadenopatia e sintomi delle alte vie respiratorie.
L’esantema è caratterizzato da piccole macchie rosa o rosso pallido, inizialmente dietro le orecchie in seguito sul viso e sul collo per poi diffondersi a tutto il resto del corpo.
Le complicanze della rosolia non sono comuni, ma si verificano più spesso negli adulti che nei bambini: artralgia o artrite (fino al 70% delle donne adulte), encefalite, manifestazioni emorragiche.
Se la rosolia viene contratta da una donna durante la gravidanza, tutti gli organi ed i tessuti fetali sono coinvolti e gli effetti sul prodotto del concepimento possono essere molto gravi: aborto spontaneo, sordità, ritardo mentale, microcefalia, cataratta (opacamento del cristallino), malattie congenite del cuore, danni al fegato e alla milza.
Il rischio di avere gravi malformazioni nel feto quando la rosolia viene contratta in gravidanza è massimo nel primo trimestre (85% nelle prime 8 settimane, 52% dalla nona alla dodicesima settimana di gestazione), mentre le infezioni contratte dopo la ventesima settimana raramente provocano malformazioni congenite.
Le donne che intendano intraprendere una gravidanza, non vaccinate o non immuni in seguito alla malattia, dovrebbero sottoporsi, prima del concepimento, ad una ricerca degli anticorpi antirosolia ed eventualmente alla vaccinazione (il test è offerto gratuitamente per legge per la tutela della maternità.
La rosolia è endemica in tutto il mondo e, in assenza di strategie vaccinali specifiche, si presenta con epidemie a intervalli di 6-9 anni; le età più colpite sono quelle da 5 ai 14 anni. I picchi più significativi di incidenza si verificano nei mesi primaverili (marzo-maggio).
In Italia, un picco epidemico con 34.612 casi notificati si è avuto nel 1997, da allora i casi sono progressivamente diminuiti e dal 2013 al 2018 sono stati segnalati solo 235 casi.
Dal 2005 al febbraio 2018 sono stati notificati 173 casi di rosolia in gravidanza con 88 casi di rosolia congenita. Tra i casi di rosolia in gravidanza si e` registrato un nato morto, un aborto spontaneo e 32 interruzioni volontarie di gravidanza. Tra i casi di rosolia congenita, 65 bambini hanno riportato almeno una manifestazione clinica, tra cui le piu` frequenti sono state: cardiopatia congenita (44), sordita`/ipoacusia (31), cataratta (13), meningoencefalite (12) e microcefalia (11).
I bambini e ragazzi fino ai 14 anni vengono chiamati, con lettera di invito, direttamente dai centri di vaccinazione.
Per informazioni ed eventuali prenotazioni contata il
SISP - Servizio Igiene e Sanità Pubblica
Trovi l'elenco dei vaccini attualmente in uso presso la nostra ULSS nella pagina delle Vaccinazioni.
Per consultare la scheda tecnica aggiornata, collegarsi al seguente link del sito dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) e inserire nel campo di ricerca il nome del vaccino