Le Cure Palliative sono cure attive e totali rivolte alle persone affette da malattie in fase avanzata che non rispondono più a trattamenti specifici. Le cure erogate hanno l’obiettivo di assistere i malati nel loro percorso di cura e di migliorarne la qualità di vita, nel rispetto dei desideri loro e dei loro familiari, attraverso la pianificazione di un progetto individualizzato e condiviso che prevede l’attivazione di servizi domiciliari, ambulatoriali, residenziali, garantendo la continuità dell’assistenza.
Le Cure Palliative affermano il valore della vita considerando la morte come un evento naturale, non prolungano né abbreviano l’esistenza del malato, provvedono al sollievo dal dolore e dagli altri sintomi, tengono conto degli aspetti psicologici e spirituali, aiutano la famiglia dell’ammalato a convivere con la malattia e ad elaborare il lutto.
Le Cure Palliative utilizzano un approccio multidisciplinare e multi professionale, condividendo la centralità della persona nel rispetto della sua volontà e dignità.
Il Nucleo Cure Palliative è il nodo centrale della rete dei servizi, fortemente integrato con tutte le realtà assistenziali, siano esse ospedaliere o territoriali.
Il principale obiettivo delle Cure Palliative è quello di garantire la migliore qualità di vita possibile attraverso:
Le Cure Palliative possono essere erogate a domicilio, in Hospice, in ospedale, in Strutture Intermedie o in Centri di Servizio, previo consenso del paziente.
La Rete Locale di Cure Palliative (RLCP) è una aggregazione funzionale e integrata delle attività e delle strutture di cure palliative erogate in un ambito territoriale definita a livello regionale, che coincide con il territorio dell’azienda sanitaria.
Un’organizzazione a rete ha una valenza funzionale in riferimento all'operato di diverse strutture ed equipe, che perseguono interessi comuni attraverso l’adozione di modalità operative atte a rispondere in modo unitario al bisogno del malato e della famiglia, nell’ottica del miglioramento della qualità della vita.
La rete è costituita da nodi e da interconnessioni, dove i nodi sono rappresentati dai setting in cui operano equipe multiprofessionali e le interconnessioni sono rappresentate dalle modalità organizzative adottate, condivise tra tutti i nodi della rete, al fine di armonizzare e integrare i modelli già in uso nell’ottica del miglioramento e implementazione dei percorsi clinico assistenziali.
La legge 15 marzo 2010, n. 38 identifica le Reti Regionali e le Reti Locali di Cure Palliative quali strumenti fondamentali per garantire l’accesso a cure palliative di qualità attraverso meccanismi di governance e forme di integrazione tra i soggetti coinvolti nel percorso di cura, comprese anche le Associazioni di Volontariato.
Dal punto di vista organizzativo la RLCP deve soddisfare una serie di standard qualitativi e quantitativi, definiti dal documento di Intesa in Conferenza Stato-Regioni del 25 luglio 2012.
Più recentemente, il possesso e la verifica dei requisiti dell’accreditamento istituzionale secondo DGR 1636 del 19.12.2022 costituisce un elemento di promozione dei modelli organizzativi e dei percorsi clinico-assistenziali incentrati sulla persona malata, sulla continuità assistenziale e sull’integrazione ospedale-territorio attraverso l’attività di equipe multidisciplinari e multiprofessionali competenti e stabili.
Il funzionamento della rete si basa quindi su due principi:
Le cure palliative, come definito dell’art. 1 della Legge 38 del 15 marzo 2010, sono ”l’insieme degli interventi terapeutici, diagnostici, assistenziali, rivolti sia alla persona malata sia al nucleo familiare, finalizzati alla cura attiva e totale dei pazienti la cui malattia di base, caratterizzata da un’inarrestabile evoluzione e da una prognosi infausta, non risponde più a trattamenti specifici”.
La Rete Locale di Cure Palliative è costituita dai nodi della rete e ha lo scopo di garantire l’erogazione congiunta di attività e prestazioni sanitarie, socio-sanitarie ed assistenziali attraverso l’accesso diretto a prestazioni di cure palliative in tutti i setting assistenziali (Ambulatorio, Domicilio, Hospice, RSA, Ospedale), la presa in carico della persona e la valutazione multidimensionale secondo un approccio globale ai bisogni della persona e della famiglia, tenendo conto del principio dell’umanizzazione delle cure, ovvero dell’importanza di porre attenzione alla persona nella sua totalità, fatta di bisogni fisici, psicologici e relazionali.
A persone con patologia oncologica e non oncologica in fase evolutiva avanzata irreversibile che condiziona l’aspettativa di vita inferiore a 12-24 mesi, identificate in ambito territoriale o in ambito ospedaliero/residenziale.
L’accesso alla RLCP può avvenire in uno qualsiasi dei nodi della rete tramite:
Il paziente seguito a domicilio o in Hospice seguito nella RLCP può accedere all’ospedale/Rsa o altra struttura mediante scheda ammissioni protette.
Ambulatorio
Cure palliative domiciliari (CP-DOM)
L’unità CP-DOM prende in carico il malato e la famiglia direttamente a casa. Le CP-DOM prevedono la pronta disponibilità medica sulle 12 ore diurne ed infermieristica sulle 14 ore diurne, erogate da un’equipe di professionisti esperti delle Unità di Cure Palliative (UCP) in collaborazione con il Medico di Medicina Generale; dalle ore 20.00 alle ore 8.00 l’assistenza è garantita dalla Continuità Assistenziale.
L’equipe multi-professionale è formata da:
Destinatari: questo setting è indicato per pazienti non più in grado di essere seguiti ambulatorialmente, che dispongono di un caregiver attivo al domicilio nelle 24 ore e di una condizione abitativa adeguata.
Hospice
È un luogo d’accoglienza e ricovero finalizzato a offrire le migliori Cure Palliative alle persone malate e ai loro familiari quando non possono essere attuate al domicilio.
Prevede anche ricoveri temporanei per il sollievo alle famiglie impegnate nell’assistenza.
Destinatari: malati in assenza o parziale disponibilità del caregiver al domicilio, impossibilità di garantire al domicilio un adeguato livello assistenziale in considerazione di elevati bisogni sanitari e socio assistenziali; presenza di evidenti impedimenti logistico strutturali-igienici all’erogazione delle cure di domicilio o presenza di un evidente rifiuto da parte del malato e/o del nucleo familiare alla permanenza al domicilio.
RSA
È un luogo di residenza per persone fragili, quasi sempre non autosufficienti, che, per mancanza o esaurimento del caregiver non
possono più rimanere al proprio domicilio. L’Rsa diventa la nuova casa della persona. Il personale infermieristico e OSS coprono in presenza a turno le 24 ore.
Il Medico di Rsa può essere presente per alcune ore della giornata per cui si rimanda alla carta dei servizi di ciascuna Rsa.
La terminalità nei Rsa riguarda prevalentemente la patologia non oncologica.
Il medico palliativista, su chiamata del medico della Rsa, effettua consulenza insieme all’infermiere e, se possibile al medico di Rsa, e lascia traccia su cartella della Struttura.
È possibile scaricare l’elenco completo delle strutture con recapiti telefonici e indirizzi.
Destinatari: grandi anziani affetti da patologie cronico degenerative che determinano condizioni di non autosufficienza, fragilità e sofferenza psico fisica, ma anche utenti autosufficienti in situazioni socio sanitarie per lo più suscettibili al peggioramento e alla perdita di autonomia. L’obiettivo è privilegiare la qualità di vita residua, così da poter condividere con loro e la loro famiglia un programma di interventi atti ad evitare l’ospedalizzazione e gli accessi in PS nel fine vita. Deve essere quindi garantito l’accesso precoce ed appropriato alle cure palliative e alla terapia del dolore per cui è fondamentale individuare precocemente le persone per le quali, a causa della/e patologie di cui sono affette, non sembra più appropriato un percorso di cura volto alla guarigione.
Ospedale
Luogo destinato all’assistenza sanitaria dei cittadini mediante ricovero per diagnosi e cura per patologie acute e croniche di qualsiasi tipologia. L’ospedale mira al recupero e alla rieducazione funzionale del malato.
La consulenza palliativa, richiesta dallo specialista di riferimento, viene espletata dal medico Palliativista e dall’infermiere CP con funzioni di case manager. La consulenza, oltre a dare supporto clinico per la gestione dei sintomi, valuta l’appropriatezza della richiesta del setting assistenziale.
La richiesta di consulenza al medico e infermiere CP viene posta tramite applicativo aziendale:
“Lisa clinico” per i Distretti di Treviso Nord e Treviso Sud, “Aurora” per il Distretto di Asolo, “Hero” per il Distretto di Pieve di Soligo.
La segnalazione di dimissione protetta viene fatta tramite applicativo “Advenias” su tutta l’Azienda Ulss2.
Destinatari: tutti i ricoverati affetti da patologia oncologica avanzata, inguaribile, indipendentemente dal trattamento attivo in corso e i ricoverati per patologia non oncologica a prognosi infausta (cardiologici, neurologici, respiratori, dializzati) con presenza di dolore e/o altri sintomi disturbanti.
Assistenza primaria/MMG
Il percorso assistenziale all’interno della RLCP non può prescindere dall’identificazione precoce dei malati con patologie croniche in fase avanzata e con bisogni di CP.
I MMG pertanto svolgono un ruolo strategico in questo contesto.
In particolare le cure Palliative di livello base sono erogate mediante PAI e coordinate dal Medico di Medicina Generale con l’ADI, ma in condivisione con il medico palliativista al fine di garantire un ottimale controllo dei sintomi evolutivi.
L’MMG gioca un ruolo fondamentale nell’adeguata comunicazione con il malato e la famiglia, nella valutazione e consapevolezza del paziente e della famiglia in merito alla prognosi e nell’accettazione della fase avanzata della malattia.
Terzo settore - Advar
Dal 1988 Advar offre assistenza professionale diretta alla persona malata che necessita di Cure Palliative, presso il proprio domicilio o in Hospice “Casa dei Gelsi”, per garantire a lei e alla sua famiglia dignità e qualità della vita nel rispetto della sua personalità e unicità.
L’assistenza è garantita da un’equipe multi-professionale con adeguate qualifiche ed esperienza clinica, assistenziale e relazionale per il supporto al malato e alla sua famiglia.All’interno di Advar è presente anche il servizio “Rimanere Insieme”, per l’accompagnamento nell’elaborazione del lutto, attraverso colloqui individuali e gruppi di mutuo aiuto.
Lavora in stretta collaborazione con il servizio di Cure Palliative dell’Ulss 2 che fa da monitoraggio e definizione del setting domiciliare Ulss/Advar.
L’Hospice “Casa dei Gelsi” è l’unico Hospice privato accreditato presente sui Distretti di Treviso Nord e Sud.
I servizi di Advar sono gratuiti per i beneficiari.
Advar si avvale anche della collaborazione di volontari adeguatamente selezionati e formati, sia nella fase iniziale del corso base, sia durante tutto il proprio servizio, attraverso incontri quindicinali/mensili in cui hanno modo di approfondire i temi legati alle cure palliative e all’organizzazione del volontariato in Advar.
L’attività dei volontari si integra con quella dei professionisti in tutte le aree di impiego: accoglienza, assistenza, consegna ausili, supporto all’elaborazione del lutto, servizi interni e amministrativi, promozione e raccolta fondi.
Il servizio è svolto all’interno dell’attività coordinata esclusivamente dall’Advar.
I dati di attività di Advar (domicilio e Hospice) concorrono al flusso regionale delle Cure Palliative dell’Ulss 2.
Destinatari: Il setting domiciliare è indicato per pazienti non più in grado di essere seguiti ambulatorialmente, che dispongono di un caregiver attivo al domicilio nelle 24 ore e di una condizione abitativa adeguata. Il setting Hospice è indicato per malati in assenza o parziale disponibilità del caregiver al domicilio, impossibilità di garantire al domicilio un adeguato livello assistenziale, in considerazione di elevati bisogni sanitari e socio assistenziali; presenza di evidenti impedimenti logistico strutturali-igienici all’erogazione delle cure di domicilio o presenza di un evidente rifiuto da parte del malato e/o del nucleo familiare alla permanenza al domicilio.
Associazioni di volontariato
LILT
Associazione provinciale di Treviso ODV, costituita nel febbraio 1978, è una associazione di volontariato che opera nel territorio provinciale, in accordo con la Sede Nazionale che è un Ente Pubblico su base associativa sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e sotto la vigilanza del
Ministero della Sanità. L’impegno della LILT nella lotta contro i tumori si dispiega principalmente su tre fronti:
La prevenzione primaria (stili e abitudini di vita);
La prevenzione secondaria (promozione di una cultura della diagnosi precoce);
La prevenzione terziaria con particolare attenzione verso il malato, la sua famiglia, il suo percorso di cura e di riabilitazione.
La sezione provinciale ha indirizzato la sua attività nel campo della prevenzione e diagnosi precoce, dell’assistenza psicologica a malati e familiari, della umanizzazione delle strutture di diagnosi e cura e della riabilitazione dei pazienti, con un'attività notevole e capillare, anche grazie alle sei delegazioni presenti nel territorio della nostra provincia. Viene svolta la formazione specifica dei volontari che costituiscono il patrimonio più significativo della LILT.
I volontari svolgono assistenza anche presso l'Hospice “Casa Antica Fonte” di Vittorio Veneto, in collaborazione e coordinamento con la loro equipe. L’attività in Hospice riguarda assistenza alla persona, gestione della reception e del giardino.
Associazione ”Lotta ai tumori” Renzo e Pia Fiorot
La mission dell’Associazione è quella di perseguire lo scopo di divulgare e attuare la prevenzione, di assistere il malato oncologico e sostenere la sua famiglia e creare situazioni di formazione e cultura nel campo oncologico. Effettua attività di accompagnamento pazienti per terapie o visite, assistenza domiciliare del paziente oncologico e assistenza in Hospice “Casa Antica Fonte” di Vittorio Veneto.
Considerando che l’esperienza esistenziale del malato oncologico è costituita da una rete complessa di sintomi e situazioni psicologiche di grave sofferenza, l’intervento dei volontari è mirato ad alleviare i quotidiani disagi del malato oncologico e a consentire la sua permanenza nell’ambiente familiare.
L’associazione inoltre offre sostegno psicologico e gruppi di auto mutuo aiuto.
Tutti i volontari hanno frequentato un corso di formazione specifico finalizzato a fornire le modalità di intervento idonee a seguire nel modo migliore il paziente.