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Cos'è la dipendenza da tabacco

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La dipendenza da tabacco è un problema complesso che colpisce sia il corpo che la mente. In questa pagina scoprirai cos'è questa dipendenza, come si sviluppa e quali sono le differenze di genere legate al consumo di tabacco.

Cos'è la dipendenza da tabacco

La dipendenza da tabacco è una malattia complessa che coinvolge la salute fisica e mentale. La nicotina, presente nelle sigarette tradizionali, nelle sigarette elettroniche e nei sigari, è la principale responsabile di questa dipendenza. Agendo sul sistema nervoso centrale, la nicotina stimola il rilascio di dopamina, il neurotrasmettitore associato al piacere e alla gratificazione. Questo porta ad un temporaneo aumento della concentrazione e della vigilanza e a una riduzione della risposta allo stress. Tuttavia, gli effetti sono di breve durata e, a lungo termine, la nicotina può danneggiare seriamente il corpo, aumentando il rischio di gravi malattie.

Con l'uso ripetuto, il corpo sviluppa tolleranza alla nicotina, costringendo chi ne fa uso a consumare quantità crescenti per ottenere lo stesso effetto. Contemporaneamente, si instaura una forte dipendenza psicologica, rendendo difficile smettere di fumare nonostante la consapevolezza dei danni alla salute.

Come si sviluppa la dipendenza

La dipendenza da tabacco si sviluppa in tre fasi principali:

  • Piacere immediato: quando la nicotina entra nel cervello, stimola rapidamente il rilascio di dopamina, causando una sensazione di piacere e gratificazione. Questo effetto immediato spinge a fumare di nuovo per provare nuovamente quella sensazione.
  • Dipendenza: con l'uso regolare, il cervello si adatta alla presenza della nicotina, riducendo la risposta ai suoi effetti. Questo porta ad aumentare la quantità di tabacco per ottenere lo stesso piacere e a fumare sempre più frequentemente.
  • Mantenimento: la nicotina crea una dipendenza psicologica, legando il gesto del fumo a momenti specifici della tua vita quotidiana, come le pause, le situazioni sociali o lo stress. Questa abitudine, unita alla dipendenza fisica, rende difficile smettere di fumare e rafforza il ciclo della dipendenza.

Spezzare il ciclo della dipendenza

Smettere di fumare è possibile e oggi esistono diversi strumenti e supporti per aiutare a liberarsi da questa dipendenza. Interrompere l'uso del tabacco offre enormi benefici, migliorando la qualità della vita e riducendo significativamente il rischio di malattie gravi.

Differenze di genere

La dipendenza da tabacco nelle donne presenta alcune specificità legate a fattori biologici e psicologici. Le donne metabolizzano la nicotina più velocemente, portandole a fumare più spesso. Inoltre, gli ormoni femminili possono influenzare il desiderio di fumare e i sintomi di astinenza. Molte donne fumano per gestire lo stress o controllare il peso, dato che la nicotina sopprime l'appetito. Sul piano sociale, le abitudini e le routine quotidiane rendono il fumo un comportamento difficile da abbandonare.

Le donne tendono a sperimentare sintomi di astinenza più intensi, come ansia e craving, aumentando il rischio di ricadute. Il fumo ha anche gravi conseguenze per la salute delle donne, tra cui un maggior rischio di cancro, osteoporosi e invecchiamento precoce.

Approfondimento

E-cig e HTP, tutto quello che c’è da sapere

I dispositivi elettronici per il consumo di nicotina, come le sigarette elettroniche (e-cig) e i prodotti a tabacco riscaldato (HTP), vengono spesso percepiti come alternative più sicure alle sigarette tradizionali. Ma è davvero così?

Cosa sono le e-cig e gli HTP

I dispositivi elettronici per il consumo di nicotina si suddividono principalmente in due categorie. Le sigarette elettroniche (o e-cig) riscaldano un liquido che contiene nicotina, generando un vapore da inalare. I prodotti a tabacco riscaldato (HTP), invece, scaldano lo stick di tabacco senza bruciarlo, mantenendo temperature più basse rispetto alle sigarette tradizionali. Sebbene il loro funzionamento sia diverso, è importante sapere che entrambi comportano rischi per la salute.

Pericoli per la salute

Le e-cig e gli HTP non sono esenti da pericoli. I liquidi delle sigarette elettroniche contengono sostanze chimiche dannose, come nicotina, formaldeide e acetaldeide, che possono colpire i sistemi respiratorio e cardiovascolare. Anche gli HTP, pur evitando la combustione, espongono comunque chi li usa a sostanze tossiche. Inoltre, non ci sono prove sufficienti che dimostrino una riduzione del rischio di malattie gravi, come il cancro, rispetto alle sigarette tradizionali. Gli effetti a lungo termine di questi dispositivi sono ancora in fase di studio, ma ciò non significa che siano innocui.

Rischi per la salute degli altri

Molte persone pensano che il vapore delle e-cig sia sicuro per chi sta attorno. In realtà, il vapore contiene sostanze chimiche nocive che possono danneggiare la salute delle persone vicine, in particolare quelle più vulnerabili, come bambini, anziani e chi ha problemi respiratori. È importante tener conto di questo, perché le conseguenze dell’esposizione passiva non vanno sottovalutate.

Meccanismi della dipendenza

Come le sigarette tradizionali, anche le e-cig e gli HTP contengono nicotina, una sostanza altamente dipendente. La nicotina altera il funzionamento del cervello, stimolando il rilascio di dopamina, un neurotrasmettitore che provoca una sensazione di piacere momentanea. Questa gratificazione temporanea spinge a un consumo ripetuto, aumentando gradualmente il bisogno di dosi maggiori per ottenere lo stesso effetto. La dipendenza si sviluppa rapidamente e influisce sul tuo benessere fisico e psicologico.

Impatto ambientale

Oltre ai danni per la salute, i dispositivi elettronici rappresentano una minaccia per l’ambiente. Le e-cig monouso e gli stick per HTP contengono metalli pesanti, plastica e batterie che, se smaltiti in modo improprio, possono inquinare il suolo e le acque. La diffusione sempre più ampia di questi prodotti contribuisce all’aumento dei rifiuti elettronici, un problema che richiede una gestione responsabile per prevenire ulteriori danni ambientali.


Domande frequenti

Non è sufficiente. Il rischio di sviluppare malattie, come il cancro, è spesso legato alla durata dell'abitudine, più che al numero di sigarette. Per esempio, fumare 10 sigarette al giorno per 40 anni è più dannoso rispetto a fumare 40 sigarette al giorno per 10 anni.

I livelli di nicotina e catrame indicati sulle confezioni sono rilevati in laboratorio, ma non riflettono sempre quanto effettivamente ne inali. La tua abitudine e la profondità dei tiri influiscono molto sulla quantità di sostanze nocive che assumi.

Assolutamente sì! Smettere è possibile per tutti, anche se ognuno ha il suo percorso. Migliaia di persone ci sono riuscite e anche tu puoi farcela. Noi siamo qui per offrirti tutto il supporto di cui hai bisogno.

Non proprio. Anche se riesci a non fumare per alcune ore, potresti comunque essere dipendente. Il disagio tra una sigaretta e l’altra è spesso psicologico. Molti fumatori sottovalutano le loro capacità: resistere è possibile e spesso più facile di quanto sembri.

Smettere di fumare è complesso e ogni tentativo ha sfide uniche. Anche se hai smesso in passato, è importante capire cosa ti ha portato a ricominciare e lavorare su come mantenere la decisione.
Ultimo aggiornamento: 15/01/2025